martedì 9 febbraio 2010

CARRO ARMATO SI, CARRO ARMATO NO!

«Non ci sarà mai una centrale nucleare in Puglia, almeno fino a quando governerò io... la prima produttrice di energia solare ed eolica d' Italia: comunque, se vorranno venire in Puglia a installare una centrale nucleare dovranno dotarsi di carri armati di ultima generazione: noi saremo a mani nude». Queste le parole del Presidente uscente Niki Vendola alla vigilia delle primarie con il candidato del PD Francesco Boccia. Quando ho sentito queste parole mi sono sentito subito meglio. "Finalmente qualcuno che si batte aspramente per la salute e la sicurezza di noi pugliesi", mi sono detto.
Ma poi mi sono ricordato dei 54 progetti di inceneritori (o più elegantemente "termovalorizzatori") centrali a biomasse e rigassificatori presentati nella sola "Capitanata", ovvero il territorio della provincia di Foggia che comprende 64 comuni. Gli esportatori del cancro in Puglia non avranno bisogno di utilizzare neanche una misera mitraglietta per concludere i propri affari, tanto ci pensa Niki. Secondo lui infatti tra "termovalorizzatori autorizzati e termovalorizzatori in via di autorizzazione, arriviamo ad un numero complessivo di cinque termovalorizzatori che ci fanno guardare con tranquillità al futuro" (clicca qui per visionare il video). Non so voi, ma alla faccia della tranquillità io stasera mi sa che non dormo.
Di queste cose in campagna elettorale purtroppo non se ne parla, o meglio non ve le fanno sentire. Non fraintendiamoci però! Quando arriveranno i carri armati (perchè tanto li manderanno se dovessero servire) sarò lì fianco a fianco con te, Niki, per tentare di fermarli. L'unico problema è la diossina, che potrebbe nel frattempo decimare le fila dei coraggiosi oppositori.
E pensare che durante la campagna elettorale del primo mandato eri contrario anche agli inceneritori, come descritto nel'articolo di Enza Marrano che vi consigliamo di leggere, sulla rivista on-line di Gianni Lannes (clicca qui per l'articolo). Il loro utilizzo però, da qualche anno a questa parte, è previsto nel Piano regionale per l'energia.
Gianni Lannes ha intervistato qualche mese fa l'Assessore provinciale all'ambiente Stefano Pecorella (assessore della provincia di Foggia). Da questo video, che riproponiamo di seguito, è possibile venire a conoscenza di altre informazioni di cui in genere non si ha mai notizia. 
Per esempio, dopo tutti questi progetti di eolico, solare, biomasse, termovalorizzatori e rigassificatori la raccolta differenziata in Puglia è all'incirca al 9%. Un consigliere provinciale, ing. Potenza, viene minacciato di morte telefonicamente perchè si oppone alla costruzione di cementifici (ma non se ne sente nulla) "...lei non vuol far fare il cementificio di amici nostri, tu stai facendo troppo casino sulla stampa e sulla televisione... noi non ci rimettiamo niente. 25 centesimi e ti facciamo saltare la testa con un colpo di lupara".
Inoltre l'energia prodotta da queste aziende, che molto spesso non sono pugliesi, è destinata ad altro mercato. Magari vengono da altre regioni, utilizzano le nostre risorse e poi le rivendono altrove. Come dire che uno dei maggiori produttori di greggio nel Mondo è l'Iraq, ma poi le aziende che lo estraggono e lo rivendono sono americane.
Bene. Forse sono stato troppo duro. Sicuramente va dato atto a Vendola di numerosi meriti. Gia il fatto di voler opporsi al nucleare o alla privatizzazione dell'acqua è di per sè un'opera meritoria. Ciò che mi auguro è che questo articolo possa contribuire al dibattito sulla salute ambientale e sulla qualità della vita. In modo tale che i pugliesi sostenitori di Niki abbiano ulteriori strumenti per poter pretendere una tutela maggiore.
Se le cose non dovessero cambiare allora a marzo non resterebbe altro che scegliere veramente di che morte morire. Se per via delle radiazioni o per via della diossina. 

1 commento:

Luciano Pitullo ha detto...

Tutto molto giusto, così giusto che questi articoli non produrranno mai grandi dibattiti. Sono pienamente d'accordo con quanto scrivi ma vedi caro amico, quando i vecchi meccanismi del potere entrano in crisi e si corre il rischio che i cittadini comprendano fino in fondo dove sta l'inganno, subito si mettono in moto le potenti macchine del "sovversivismo dei dominanti", i quali in poco tempo cambiano tutto affinchè nulla cambi.