martedì 2 febbraio 2010

PROVE GENERALI DI BANCAROTTA / PARTE 2

In questi giorni, sentendo le varie notizie riguardo ad un possibile default economico di alcune nazioni europee (Italia, Spagna e Grecia in primis),  mi sono domandato in che modo sia possibile arrivare ad un punto del genere.
Per "fortuna" la Storia ci dà sempre la possibilità di cercare e confrontare episodi simili accaduti in passato. La Storia, in teoria, dà anche la possibilità a chi sa correttamente leggerla ed interpretarla di evitare in qualche modo  gli errori del passato se si riesce ad imparare qualcosa.
Per cercare una risposta alla mia domanda mi sono imbattuto in un documentario che narra della vicenda "Argentina" intitolato: "Diario di un saccheggio". Ve lo ricordate lo scandalo dei "Tango Bond" argentini del 2001, dal nome così maledettamente simile agli "Eurobond" di Tremonti, piazzati in mezzo Mondo che da un giorno all'altro non valevano più nulla? Per via del fallimento della nazione più ricca del sud America naturalmente. Bene! Guardando questo film ho avuto la netta e spiacevole sensazione che la maggiorparte degli eventi che hanno portato alla sua catastrofe, nel nostro Paese siano già accaduti e che in realtà noi dal passato non abbiamo imparato un benemerito ca..o! Di seguito ve ne riproponiamo una parte molto esplicativa, ma ve ne raccomandiamo caldamente la visione per intero.
Le dinamiche che possono portare uno Stato al fallimento sono state ampiamente illustrate nel precedente post "Prove generali di bancarotta". Qui di seguito faremo un breve riassunto. Le principali ragioni che hanno portato al default argentino sono state: uno stratosferico debito pubblico, una classe dirigente la cui integrità può essere realisticamente raffigurata tramite l'immagine in alto a sinistra, una politica economica fatta di massicce liberalizzazioni, un'informazione asservita al potere governativo, speculazioni finanziarie di grossi gruppi internazionali anche italiani (tipo Telecom Italia a quel tempo ancora pubblica).
Come potete vedere gli ingredienti li abbiamo tutti ed anche in massicce quantità. La ricetta per ottenere un ottimo "default" è ampiamente descritta nel documentario, ciò su cui vorremmo soffermarci è l'aspetto riguardante le liberalizzazioni dei servizi pubblici anche primari (argomento recentemente in voga soprattutto per quella dell'acqua). Uno Stato ricorre alla privatizzazione di servizi pubblici  nel momenti in cui, per via del debito contratto, deve fare dei tagli alla spesa  e per garantirne l'erogazione passa la palla al privato. In questo modo i gruppi industriali e finanziari internazionali hanno la possibilitàdi appropriarsi delle risorse e dei beni costruiti e tirati su con i soldi dei cittadini per formare compagnie di gestione statali. 
Si ha così un sistematico saccheggio della ricchezza di un popolo (da qui il titolo del documentario), cosa accaduta in Argentina ed è alla base dell'immenso debito africano. Il ricco Occidente sforna prestiti tramite la Banca Mondiale, le varie Banche nazionali ed il Fondo Monetario Internazionale, per favorire le politiche sociali dei Paesi in via di sviluppo. Governanti corrotti, saliti al potere a volte anche con l'ausilio delle potenze occidentali, si appropriano dei fondi elargiti facendo incrementare il debito. Per far fronte a questa incombenza è necessario svendere la propria nazione alle multinazionali tramite le privatizzazioni, in modo tale che la popolazione non possa liberamente gestire le proprie risorse ed acquisire ricchezza. E nel momento in cui una Nazione non può più far fronte al proprio debito, le stesse banche che hanno prestato il denaro chiudono le proprie filiali agli utenti fregandosi i loro risparmi per rientrare.
Bene! Vi auguriamo una "buona visione" per quanto possibile e vi lasciamo con un consiglio: cominciate a mettere i soldi sotto il materasso. Coi tempi che corrono sembrerebbe di gran lunga la soluzione più sicura.
 


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