Dopo i vari cinema d'essai coinvolti negli sfratti intentati da enti ecclesiastici (Foggia, Roma, Ravenna e Viareggio), passiamo ai teatri italiani. Il primo caso riguarda la città di Catania con l'ex "Teatro Club Nando Greco" chiuso dopo 45 anni di attività. Ringraziamo vivamente l'associazione culturale "Officina Rebelde" di Catania e la loro inviata Lidia Papotto per le informazioni fornite.
TEATRO “CLUB NANDO GRECO”
Nel 1965 viene fondato a Catania il “Teatro Club” ad opera di Nando Greco. Per più di quarant’anni costituisce un motore di sperimentazione e ricerca teatrale che ne fanno un punto di riferimento costante nel panorama culturale cittadino e non solo.
L’attività del teatro comincia nella sede di Palazzo Biscari. “La programmazione porta eventi come il Living Theatre, il Piccolo Teatro di Milano con “Un uomo è un uomo” di Brecht, Anna Magnani nella “Medea” di Anouilh, “A proposito del teatro della crudeltà” con testi di Jarry, Artaud, Weiss e Genet, Eddie Hawkins e i leggendari “Folkstudio singers”. Nel 1972, il Teatro Club si trasferisce in Piazza San Placido, dove Nando Greco si tuffa nel teatro giovane. La rassegna “Aspetti di nuovo teatro”, iniziata nel 1970, porterà il Teatro Libero di Roma, il Teatr Stu Cracovia, Il Patagruppo con “Ubu roi” di Jarry, il Teatro Studio Mejerchol'd con “Quando noi morti ci destiamo” di Ibsen, Carlo Cecchi con “Woyzeek”, Walter Manfré con “Fando e Lis” di Fernando Arrabal, “Tamburi nella notte” di Brecht, “Notte di guerra al Museo del Prado” di Alberti. E ancora, fra stagioni e altre rassegne: “Sotto il bosco di latte” di Dylan Thomas, l'“Amleto” di Carmelo Bene, “Casa di bambole” di Ibsen, la “Morte di un commesso viaggiatore” di Miller con Tino Buazzelli, Lucia Poli e il suo “Liquidi”, la Fabbrica dell'attore di Roma, l'Opera dei pupi dei Fratelli Napoli... E inoltre la rassegna di teatro per ragazzi ideata da Turi Greco.
Nel 1995 la direzione del progetto passa ufficialmente da Nando a sua figlia Paola, prendendo così un impulso che porterà, attraverso il Teatro delle Novità, all'ideazione di RING, rassegna di arte, cultura e spettacolo, all'organizzazione di Claque, festival di teatro di strada, e alla creazione di numerose opportunità di formazione, incontro e dibattito, come l'STM Scuola Teatrale di Movimento.
Nel dicembre del 2005 il nome viene modificato in “Teatro Club Nando Greco” in onore del precedente direttore.
Agli inizi del 2008 giunge alla sig.ra Paola Greco una notifica di sfratto esecutivo per morosità da parte del proprietario, ovvero la Cattedrale di Catania. La notifica impone quindi lo sgombero dei locali entro luglio dello stesso anno, in quanto l’affittuario (secondo il nuovo parroco giunto da poco) sarebbe risultato inadempiente alle regole contrattuali non avendo versato il canone d’affitto a scadenza annuale.
La direttrice sostiene invece che si tratta di un disguido causato dal cambio del responsabile della parrocchia. Infatti col precedente parroco il pagamento veniva effettuato, con tacito accordo, dopo un anno - un anno e mezzo circa. Usanza ignorata dal nuovo venuto che ha proceduto quindi alle vie legali ed alla decisione di non rinnovare il contratto d’affitto.
Nonostante numerosi appelli da parte della cittadinanza e personaggi dello spettacolo (tra cui anche Carmen Consoli) e tentativi di risoluzione dell’equivoco Vescovo e parroco non cambiano idea. La direttrice del teatro decide quindi di dare l’opportunità ai catanesi di dare un ultimo saluto al luogo che per anni ha alimentato le passioni e i sogni di innumerevoli amatori dell’arte tramite l’iniziativa “Ring Aperto”. Un mese a porte aperte durante il quale sono organizzati incontri, spettacoli ed iniziative varie con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Catania.
Nonostante tutti gli sforzi profusi alla scadenza del contratto, il 30 luglio del 2008, le porte del Teatro Club Nando Greco vengono chiuse. Per un anno le sue attività vengono ospitate nello spazio offerto gratuitamente nel Teatro Sangiorgi da parte dell’Ente “Teatro Massimo Bellini”, nella speranza di trovare una soluzione alternativa alla scomparsa definitiva di quest’importantissimo luogo di produzione culturale.
Purtroppo le cose sono andate diversamente e del lavoro di 45 anni è rimasto la memoria collettiva di chi ne ha usufruito.
... Continua in SCHERZI DA PRETI / PARTE 8
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