La Febbre suina o influenza suina fa la sua prima comparsa nel lontano 1976 all’interno di una base militare dell’esercito americano nel New Jersey, Fort Dix (già si inizia col piede sbagliato, infatti è risaputo che nelle basi militari non ci sono maiali) dove morì una recluta e altre quattro furono colpite dal virus H1N1, in concomitanza di ciò arrivò la solita influenza stagionale. La “preoccupazione” che i due virus si potessero unire spinsero l’allora presidente Ford ad ordinare la vaccinazione di massa negli USA. Il programma di vaccinazione durò dal 1 ottobre al 16 dicembre 1976, solo nei primi 3 giorni della campagna morirono 3 persone per gli effetti collaterali del vaccino. In seguito si ebbero più di 25 morti , più di 500 casi di paralisi neuromuscolari, e vennero recapitate alla pubblica amministrazione circa 4000 richieste di danni da parte dei cittadini che subirono la vaccinazione per un totale di più di 3 miliardi e mezzo di dollari. Tutto a causa di 46 milioni di dosi di un vaccino chiamato allora “X-53A”, di cui i scienziati asserivano la sicurezza in quanto già testato, in seguito purtroppo si venne a sapere che non era vero, il vaccino era stato creato in fretta e furia e non c’era stato il tempo di testarlo, la stessa situazione che si ripropone oggi. I medici, ovviamente, diedero al problema un nome, in modo da far sembrare che sapessero ciò di cui stavano parlando: Sindrome di Guillain-Barré. (È da notare come non lo chiamarono mai “Sindrome da Vaccino Tossico”, poiché ciò sarebbe stato troppo informativo). Ma la questione rimane che i dottori non seppero mai come i vaccini causassero questi gravi problemi e, se la stessa eventualità si ripresentasse oggi, tutti i dottori e i fornitori del vaccino negherebbero senza alcun dubbio qualunque collegamento tra i vaccini e la paralisi. (Questo è ciò che sta accadendo oggi nel dibattito sui vaccini e l’autismo: assoluta negazione). Infatti, ci sono un sacco di cose che non vi verranno mai raccontate dalle autorità sanitarie riguardo al prossimo vaccino anti-influenza suina. Infatti l’incaricato dal Governo USA era il Dottor Michael Hattwick, il quale sostiene di aver comunicato ai suoi superiori i possibili disturbi neurologici che potevano derivare dal vaccino, ma quest’informazione è stata tenuta nascosta alla popolazione. Ora che abbiamo illustrato la situazione, facciamo un po’ di nomi e collegamenti; a quell’epoca il Capo di Gabinetto era Donald Rumsfeld e il suo Vice si chiamava Dick Cheney. Il brevetto del Tamiflu […] è della “Gilead Sciences”, e indovinate chi è stato il presidente della società dal 1997 al 2001? Donald Rumsfeld! Attualmente nel consiglio d’amministrazione della Gilead siedono: George Shultz (ex segretario di Stato), Gordon Moore (cofondatore di Intel) e Carla Anderson Hills (5° presidentessa del Council for Foreign Relations). Rumsfeld attualmente detiene azioni della Gilead, la quale ha ceduto il brevetto del Tamiflu alla Roche, tenendosi però un 10% di royalties sulle vendite. Facciamo ora un salto in avanti di 5 anni, precisamente nel 2006 e sotto l’amministrazione Bush; venne varato a quell’epoca il Piano Strategico di Prevenzione dell’Influenza Pandemica. Il Piano prevedeva l’acquisto dell’80% di dosi di Tamiflu e del 20% di Relenza (un alternativa della GlaxoSmithKline). La “nuova influenza”, ovvero quella che si pensa si sia scatenata in Messico, è partita in realtà da San Diego, che casualmente è sede del U.S. Naval Health Research Center, il centro di ricerca che collabora insieme al Trudeau Institute alla ricerca di un vaccino contro una probabile pandemia di aviaria. Analoghi virus artificiali ibridi vengono prodotti, ma a scopi ben diversi (la guerra batteriologica), anche nei laboratori militari dell'Istituto di medicina per le malattie infettive dell'esercito Usa (Usamriid) di Fort Detrick, in Maryland, lo stesso da cui proveniva l'antrace usato negli attacchi bioterroristici del 2001. Il Trudeau Institute ha sede a Lake Placid (New York), ebbene proprio in questo luogo il 19 ottobre 2008 ha avuto sede una riunione tra i capi di Stato Maggiore di USA, Francia, Inghilterra, Germania e Italia con l’obiettivo di discutere dell’Afganistan, peccato che né Francia, né Germania abbiano truppe in Afghanistan.
lunedì 12 ottobre 2009
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